Novità dal fronte cloud computing!
Devi sapere che l’Italia perde quota nella classifica delle politiche sul cloud computing, cadendo dal sesto al decimo posto!
Lo studio è stato effettuato da The Software Alliance, l’associazione mondiale del software, sulla base delle norme nazionali: ecco i dettagli.
I primi tre posti sono impegnati dal Giappone, dall’Australia e dagli Stati Uniti, mentre per quanto riguarda l’Europa la prima è la Germania, con il suo quarto posto mondiale.
Il Singapore ha dimostrato un’ottima prestazione, scalando ben cinque posizioni grazie ad una convincente legge sulla privacy.
Lo studio di cui FratelloGeek ti ha appena parlato, è stato presentato dal BSA Global Cloud Computing Scorecard: si è basato su svariati parametri quali data privacy, cybersecurity, cybercrime, proprietà intellettuale, interoperabilità tecnologica, armonizzazione normativa, libero scambio e infrastruttura ICT.
Il problema principale, però, è che l’Italia è peggiorata di brutto!
Come migliorare?
Lo studio non ha offerto solo mere e scarne informazioni sul cloud computing, ma altresì, alcune interessanti linee guida.
Cosa propone?
Lo stato deve garantire la privacy, favorire la sicurezza e cercare di affrontare il cybercrime: oltre a ciò, proteggere gli IP, e promuovere il libero scambio.
Che ne pensi?