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La Russia ha bloccato LinkedIn definitivamente

linkedin bannato

A novembre, era stato stoppato il sito. Adesso, tocca anche all’applicazione. La Russia ha bloccato LinkedIn in maniera definitiva: da Mosca a San Pietroburgo, nessuno può più usare il social network dedicato alle carriere e al lavoro che fa parte della galassia di Microsoft. Il Cremlino, infatti, ha impartito a Apple e a Google il perentorio ordine di cancellare dai propri store l’app del social network, il cui sito in Russia è offline da ormai diverse settimane. Così, per gli utenti russi, niente più LinkedIn, scomparso sia da iOS che da Android.

Ma qual è la ragione per la quale la Russia ha bloccato LinkedIn? Prima di tutto, è opportuno mettere in evidenza che si tratta di una scelta clamorosa, alla base della quale, secondo Mosca, c’è un problema di data center e di dati. Insomma, una guerra fredda a base di dati, non meno pericolosa rispetto a quella che gli Stati Uniti e l’Urss hanno combattuto qualche decennio fa, e che si è accentuata in seguito alla vicenda degli hacker russi che avrebbero condizionato l’esito del voto negli Usa. In pratica, gli Stati Uniti, così come altri Paesi, costringono i servizi di cloud a mantenere i dati che raccolgono all’interno del territorio nazionale.

Perché la Russia ha bloccato LinkedIn

Russia ha bloccato LinkedInLa Russia ha bloccato LinkedIn perché a Mosca qualsiasi applicazione o sito deve tenere un data center all’interno del Paese. Cosa che, evidentemente, non è possibile, anche se è chiaro che le autorità pubbliche non siano contente che un servizio straniero esporti al di fuori dei confini informazioni di vario genere. LinkedIn non ha memorizzato i dati relativi agli utenti russi in server situati in Russia, e quindi non ha rispettato la legge in vigore: per questo motivo, si è optato per la sua rimozione, anche se un portavoce del social network ha manifestato la propria delusione per tale decisione.

In effetti, quanto stabilito dal Roskomnadzor, che si occupa di regolare e disciplinare le tlc in Russia, impedisce agli utenti di LinkedIn di effettuare l’accesso nel Paese, ma rappresenta un problema anche per le aziende che sfruttano il social network per migliorare gli affari e far crescere il proprio business. Molti analisti hanno interpretato la vicenda come un attacco a Microsoft, dal momento che il colosso di Redmond è proprietario di LinkedIn dallo scorso anno. Un punto di riferimento per tutta l’economia americana, che sfiora i mille miliardi di dollari. L’arrivo di Donald Trump sistemerà la situazione?

Pubblicato da Valentina

Valentina

La curiosità per il mondo tecnologico mi è stata trasmessa da mio padre fin da piccola e probabilmente per questo sono sempre stata abbastanza “nerd”. Ma questa è stata anche la mia grande fortuna, perchè la passione per questo mondo mi ha fatto trovare il lavoro dei miei sogni, scrivere ed approfondire questi argomenti per portarli all’attenzione di tutti! Grazie papà!