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Net neutrality: il Governo italiano contro la neutralità del web?

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Un documento che sta facendo in queste ore il giro del web rivelerebbe quali sono le reali intenzioni del nostro Governo rispetto alla Net Neutrality, ovvero quel principio secondo cui tutti i contenuti sono uguali e fare preferenze non è lecito. Spesso nei tempi recenti il principio della neutralità era messo in pericolo dalle proposte della creazione di una internet a due velocità, dove solo chi paga di più può fruire appieno delle potenzialità del web.

La nuova minaccia per la net neutrality è invece rappresentata dagli emendamenti proposti proprio dal Governo italiano; tra le tante proposte, quella che fa più scalpore è quella relativa alla possibilità di dare ai provider la possibilità di limitare, bloccare, alterare o degradare le connettività a determinati servizi, contenuti o applicazioni.

Questo tipo di interventi potrebbero scattare come misura di prevenzione contro la trasmissione di comunicazioni non richieste, per il controllo degli ingorghi e per far rispettare gli obblighi contrattuali nei confronti dei clienti quando la fornitura prevede un livello di qualità specifico.

Insomma, la prima fattispecie fa riferimento ad un controllo preventivo delle email fatto dal provider con la scusa di evitare la diffusione dello spam, la seconda in pratica dà al soggetto controllore la possibilità di decidere quali sono i servizi che hanno priorità, mentre la terza prevede che, in caso di ingorgo, il provider per non incorrere in sanzioni e perdite di clienti, deve decidere di dare priorità a determinati utenti “preferenziali” piuttosto che ad altri.

Il testo degli emendamenti firmati dal Governo italiano sembra voler togliere agli utenti la possibilità di decidere pienamente come disporre dei propri contenuti, trasferendo questo potere in mano a degli organismi di controllo (i provider o l’Agcom) che avrebbero il compito di decidere quali sono quali sono i contenuti che hanno diritto di priorità e quali invece devono essere rallentati.

Il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Telecomunicazioni Antonello Giacomelli ha già provato a chiarire che il documento che è trapelato si tratta in realtà solo di una delle bozze passate sul tavolo di lavoro tecnico, ma non è il testo che la Presidenza italiana presenterà i prossimo 27 Novembre al Consiglio europeo. Giacomelli ha comunque ribadito la necessità di un intervento politico.

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Pubblicato da Valentina

Valentina

La curiosità per il mondo tecnologico mi è stata trasmessa da mio padre fin da piccola e probabilmente per questo sono sempre stata abbastanza “nerd”. Ma questa è stata anche la mia grande fortuna, perchè la passione per questo mondo mi ha fatto trovare il lavoro dei miei sogni, scrivere ed approfondire questi argomenti per portarli all’attenzione di tutti! Grazie papà!