Si sta svolgendo in questi giorni a Dublino il Web Summit, probabilmente il più grande evento europeo dedicato alle tecnologia; tra i vari ospiti che si sono alternati sul palco c’è stato anche Adam Bain, il responsabile delle partnership e delle entrate Twitter; Bain ha spiegato come si stia cercando di diversificare le entrate Twitter.
La compagnia del social network cerca infatti di sfruttare tre canali principali, ovvero la pubblicità, i dati (sono molte le aziende interessate a conoscere le informazioni sugli utenti di Twitter) e la funzione di e-commerce; quest’ultima è appena nata ed è tuttora in Beta, ma viene tenuta molto in considerazione. Nei giorni scorsi Twitter ha stretto una partnership con IBM, che potrà utilizzare i dati del social network nei suoi servizi di consulenza.
D’altronde Twitter, stando alle parole di Bain, nel suo database custodisce il più grande numero di conversazioni pubbliche del mondo; e i dati sugli utenti continuano a salire, su base mensile si parla di 284 milioni di user e oltre seicento milioni di visite totali. Per quanto riguarda la pubblicità, Bain afferma che il carico di annunci è il più basso nel settore.
L’obiettivo dell’e-commerce di Twitter che, lo ripetiamo, è ancora in fase di sperimentazione e non è stato chiarito quando verrà introdotto ufficialmente, è quello di colmare quello spazio mancante tra i tweet di discussione su un prodotto e il suo acquisto. Il bottone click-to-buy è il modo migliore per dimostrare che Twitter è capace di vendere i prodotti e non solo di pubblicizzarli.
Bain ha rimarcato quanto Twitter sia cresciuto negli ultimi quattro anni, trasformandosi da compagnia mono-prodotto (quando tutti si chiedevano come avrebbe potuto fare soldi) a un colosso che offre anche servizi come Vine e il nuovo Fabric (uno strumento dedicato agli sviluppatori). Per il 2015 le entrate Twitter sono stimate in 1,3 miliardi di dollari.
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