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“Selfie” è la parola dell’anno 2015: da oggi anche nel vocabolario

selfie

Il lemma che fa riferimento all’azione di scattare una foto a se stessi da un tablet o da uno smartphone, destinata magari alla pubblicazione sui social network, è entrato ufficialmente nel vocabolario della lingua italiana, in quanto “parola dell’anno 2015”.

Si tratta del termine “selfie”, che ormai abbiamo spesso sentito sia in tv che sul web, visto che sono sempre più numerose le celebrities ed i personaggi famosi che ne fanno uso. E così, con l’inserimento nello “Zingarelli”, come ci mostra il portale Liberoquotidiano, non sarà considerato più errore l’utilizzo di questo termine, anche in documenti ufficiali scritti in lingua italiana.

Fra la cerchia dei neologismi che ogni anno vengono inseriti per aggiornare le pagine dei più noti vocabolari, ricordiamo anche le parole “phablet”, che indica dei dispositivi a metà fra smartphone e tablet, quindi dei telefoni dai grandi display ma non sufficienti per essere definitivi vere e proprie tavolette elettroniche, e “redditest”, uno dei software messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate in campo fiscale.

Sono molti coloro i quali si sono già adeguati a queste nuove “tendenze” riconosciute nella grammatica; altri, come Woxikon, un autorevole dizionario online gratuito, hanno preferito temporeggiare prima di aggiornare i propri database, non inserendo alcun riferimento a questi nuovi lemmi nei propri dizionari.

I dizionari e vocabolari multilingue online, spesso fra i pionieri nel riconoscimento dei neologismi, in questo caso sono stati molto prudenti, per offrire comunque al visitatore contenuti qualitativamente elevati e ben selezionati. Se si considera che infatti le versioni sul web dei vocabolari vengono visitate e consultate in maniera enormemente superiore alle tradizionali copie cartacee, è evidente che spetta controllare ed aggiornare i propri contenuti rigidamente, per offrire un servizio efficiente al visitatore.

Fra le parole “da salvare”, a causa di un uso sempre più raro e ristretto che potrebbe portare alla loro scomparsa, quest’anno si segnalano “coriaceo”, “perorare” e “ingente”. E voi, cosa ne pensate di questa decisione? E’ giusto adattarsi ai cambiamenti linguistici della società? Come di consueto il dibattito fra gli innovatori ed i puristi si divide, anche se è un dato di fatto prendere coscienza del rapido cambiamento che la corsa tecnologica impone.

Pubblicato da Valentina

Valentina

La curiosità per il mondo tecnologico mi è stata trasmessa da mio padre fin da piccola e probabilmente per questo sono sempre stata abbastanza “nerd”. Ma questa è stata anche la mia grande fortuna, perchè la passione per questo mondo mi ha fatto trovare il lavoro dei miei sogni, scrivere ed approfondire questi argomenti per portarli all’attenzione di tutti! Grazie papà!